lunedì 4 novembre 2024

Praga, le immagini delle emozioni. Quinta parte: Praga le emozioni della città Nuova, sconfinando con le altre..


 


Le emozioni della città nuova sconfinando nelle altre.

Passeggiando verso Piazza San Venceslao.

Sono tante le visioni in stili diversi ma che presentano una sostanziale unità di concezione.

Occorre guardare con attenzione intorno gli stili.


Palazzo in stile liberty che riecheggia l'architettura classica.

Il contemporaneo che si innesta armoniosamente nel passato, riflettendolo nelle sue curve e vetri. Opera dell'architetto Stanislav Fiala.

Palazzo Narodini con le sue vetrate che riflettono le architetture passate, progettato dall'architetto contemporaneo Stanislav Fiala

Palazzo Narodini e sullo sfondo il Museo Nazionale Ceco Narodini su Piazza San Venceslao.

Palazzo Narodini con la bellezza delle sue curve nella complessa progettazione dell'architetto Stanislav Fiala

A Praga si possono vivere emozioni del passato anche sui mezzi pubblici, anche l'atmosfera della ex oltre cortina.

Le motrici tranviarie tipo T3 vennero costruite da Tatra tra il 1960 e il 1999 in oltre 14.000 esemplari, destinate ai paesi del COMECOM, Unione Sovietica in primis. Sono tuttora in servizio su diverse reti tranviarie dell’Europa centro-orientale e nei paesi dell’ex-Unione Sovietica. La vettura T3 si ispirava al modello PCC americano e rimpiazzò il modello T2 degli anni ‘5o. Dal modello T3 furono derivati il modello T4, di larghezza minore, espressamente progettato per le reti della Repubblica Democratica Tedesca e diffuso anche sulle reti a scartamento ridotto da 1000 mm, e il modello articolato K2.

Praga conserva la sua storia. I tram Tatra T3 in servizio costruiti fra il 1960 ed il 1980

E di colpo ci si trova nelle emozioni della grande letteratura a contrasto con l'economia moderna.

Installazioni che riflettono lo spazio commerciale ed artistico.

Galleria commerciale Quadrio, la vista ci confonde fra altri simboli del commercio disegnati in "cielo" e architettura Art Nouveau.

Statua rotante di Kafka di David Cerny.

Entrare dentro le costruzioni per cogliere lo spirito, l'essenza.

Palac Adria del 1924. L'interno mostra l'Art Nouveau in tutte le sue sfaccettature.

In una strada laterale di Piazza Venceslao troverete La Galleria di Lucerna.qui. La galleria Lucerna è una galleria commerciale con un cinema e un grande bar. Non appena si entra in questo passaggio, ti senti trasportato nel tempo dell'Art Nouveau.
La Galleria Lucerna è stata per oltre un secolo l'epicentro sociale, culturale e di intrattenimento della città.
Il Palazzo Lucerna a Praga è uno splendido esempio di architettura Art Nouveau, testimone delle trasformazioni e dell'evoluzione culturale della città.
Fu costruito da Vaclav Havel per simboleggiare la storiosa storia di Praga.
Lo stile è riconoscibile per le sue linee filanti, le forme geometriche e gli ornamenti.
L'imponente ingresso è rivestito da un'intricata carpenteria metallica e da disegni Art Nouveau.
Gli anni '20 sono ancora vivi qui e puoi davvero immaginare come fosse una volta qui, anche grazie all'opera di David Cherny.

Statua del re Venceslao a cavallo morto rovesciato appesa al soffitto del Palazzo Lucerna in stile Art Nouveau di Praga. Creato dall'artista David Cerny.


Il Palazzo Lucerna in stile Art Nouveau di Praga. Creato dall'artista David Cerny.


PIAZZA SAN VENCESLAO.

Piazza Venceslao, è passata dall’essere Mercato dei Cavalli nel 1348 a emblema praghese affermatosi durante la cosiddetta Rinascita Nazionale Ceca a cinque secoli esatti di distanza.

La piazza è conosciuta perché divenuta luogo di memoria il 16 gennaio 1969, quando vi si diede fuoco Jan Palach, studente universitario di filosofia, in segno di protesta contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia del 21 agosto 1968, tesa a mettere fine a quel movimento politico riformista noto con il nome di Primavera di Praga.

La piazza si può definire anomala: in effetti, si tratta di un largo viale di 750 m di lunghezza e con un'area totale di 45.000 m2, luogo abituale di manifestazioni pubbliche, nonché di dimostrazioni di popolo. Si tratta, ad esempio, del luogo dove il 28 ottobre 1918 venne dichiarata l'indipendenza della Cecoslovacchia dall'Impero austro-ungarico.

Per la sua conformazione è spesso chiamata dagli abitanti della città Piccoli Champs-Élysées, per la somiglianza con il celebre boulevard di Parigi. Il nome della piazza deriva dal santo protettore della Repubblica Ceca, San Venceslao, la cui statua equestre, di notevoli dimensioni, domina un lato della piazza.

Sulla piazza sono presenti alcuni edifici importanti quali il Museo nazionale (Národní muzeum) e il Grand Hotel Europa. Sui lati si affacciano, inoltre, due stazioni della metropolitana. Nelle vicinanze del museo vi è la stazione di Muzeum mentre dall'altra parte c'è la stazione di Můstek.

Particolare del Museo Nazionale Narodini

La Statua Equestre di San Venceslao in controluce.

Il Museo nazionale di Praga (in ceco Národní muzeum) è un museo ed istituzione culturale ceca. L'edificio principale è situato sul lato sud est di Piazza San Venceslao. Possiede circa 14 milioni di pezzi in varie collezioni di scienze naturali, mineralogia, archeologia, antropologia, numismatica e fu fondato nel 1818 da Kašpar Maria Šternberg.

Del sistema museale fanno parte, oltre all'edificio storico di Piazza San Venceslao, il nuovo edificio situato in Vinohradská 1, il Museo Náprstek delle culture asiatiche, africane e americane, il Museo ceco della musica, il Museo Smetana, il museo Dvořák, il Lapidárium (Lapidary), il Museo etnografico – Musaion, Monumento nazionale di Vítkov, il Memoriale Jaroslav Ježek, il Memoriale František Palacký e František Ladislav Rieger ed altri edifici situati in altre località della Repubblica Ceca.

Il museo fu fondato nel 1818 dalla "Società dei patrioti amici delle arti", un gruppo di nobili e intellettuali che si era formato già nel 1796 e che voleva dotare anche la capitale boema di un museo, anche per una questione di prestigio con le altre città europee. Fu inaugurato il 15 aprile 1818 come "Museo Patriottico" nel Palazzo Sternberg (il palazzo di proprietà del Conte Sternberg, primo presidente della Società promotrice del museo stesso e appassionato erudito in molte discipline, dalla teologia alla botanica), poi si trasferì in altre sedi messe a disposizione da nobili famiglie, finché per la crescita delle collezioni fu necessaria una grande sede che fu costruita tra il 1885 e il 1891 ed è ancora la sede principale (benché danneggiata dalla seconda guerra mondiale e poi, verso il 1972, dalla costruzione della metropolitana) anche se dopo il 1945 gli vennero affidati in gestione altri monumenti e palazzi, compreso nel 2009 una sede espositiva aggiuntiva (o "nuovo edificio" del museo).

L'edificio principale del museo fu progettato in stile neorinascimentale da Josef Schulz, vincitore del concorso di progetti indetto nel 1883 e fu costruito tra il 1885 e il 1891. L'edificio è stato sottoposto ad un lungo restauro - dal 2011 all'agosto 2018 - e dal settembre 2018 è nuovamente aperto al pubblico. Si segnali in particolare la pulitura della facciata che ora ha ripreso l'aspetto originario del 1891 (eliminando la nera patina ossidativa depositatasi dopo decenni di smog ed emissioni).

Nella sala del museo che funge da "pantheon" della cultura ceca sono esposti i busti e le statue di artisti, eruditi e scrittori, nonché alcuni dipinti di František Ženíšek, Václav Brožík e Vojtěch Hynais.


Particolare del Museo Nazionale Narodini

Particolare del Museo Nazionale Narodini

Particolare del Museo Nazionale Narodini, fontana.

Particolare del Museo Nazionale Narodini

Nel nuovo palazzo del Museo Nazionale, ex edificio del Parlamento, Vinohrady, Praga, Repubblica Ceca si specchia il vecchio palazzo del Museo Nazionale.


La stazione centrale di Praga.

La stazione di Praga Centrale (in ceco: Praha hlavní nádraží, abbreviato come Praha hl. n.) è la principale e la più grande stazione ferroviaria di Praga, la capitale della Repubblica Ceca. Fu aperta nel 1871 con il nome di stazione Francesco Giuseppe. Durante la Prima Repubblica e dal 1945 al 1953 la stazione si chiamava stazione Wilson (Wilsonovo nádraží) in onore del presidente degli Stati Uniti d'America Woodrow Wilson. Nel parco di fronte alla stazione si trovava una statua di Wilson che fu distrutta durante l'occupazione nazista.

L'attuale edificio secessionista fu realizzato tra il 1901 e il 1909 su progetto dell'architetto ceco Josef Fanta sullo stesso sito della precedente stazione neorinascimentale.

Galleria adiacente il caffè Fanta della Stazione Centrale di Praga

Una finestra colorata della Stazione Centrale di Praga


Caffè Fanta nella Stazione Centrale di Praga con il meraviglioso Art Nouveau.

Più in su sulle colline il Monastero di Strahov.

Il monastero fu fondato all'inizio del XII secolo dal re di Boemia Vladislao II, che lo dedicò all'Assunzione della Beata Vergine Maria e lo affidò all'ordine religioso dei Premostratensi. All'interno dell'abbazia si conservano le spoglie mortali del fondatore dell'ordine, san Norberto di Prémontré.

L'abbazia, che in origine era costruita in stile gotico e rinascimentale, è stata ricostruita tra il 1743 e il 1752 in stile barocco su progetto dell'architetto Anselmo Martino Lurago e l'interno è stato estensivamente decorato alla metà del XVIII secolo.

All'interno del monastero sono ospitati la Biblioteca Strahov, in cui sono conservati molti manoscritti medioevali, carte e grafici, una pinacoteca, che espone dipinti medioevali, e, dal 1953, il museo della letteratura ceca.

Monastero di Strahov

Basilica dell'Assunta del Monastero di Strahov

Andando liberamente in giro nella Città Vecchia.

Rivediamo l'Orologio Astronomico in Piazza del Municipio 

Murales "Il Buon Soldato Svejk." I praghesi non mancano certo del senso dell'ironia, contro ogni militarismo.
Chiesa si San Nicola nella Città Vecchia.

La chiesa di San Nicola (in ceco Kostel svatého Mikuláše) è situata a Praga, nella Città Vecchia, ed è la maggiore della città dopo la Cattedrale di San Vito. Centro di culto principale della confessione nazionale cristiana ussita, non deve essere confusa con l'omonima chiesa situata nel Piccolo Quartiere.

Fin dal XII secolo in questo luogo sorgeva un tempio che aveva il ruolo di chiesa parrocchiale della Città Vecchia fino al XIV secolo, allorché fu portata a termine la chiesa di Santa Maria di Týn.

La chiesa di San Nicola è una delle più antiche della Città Vecchia di Praga, si trova infatti citata nei documenti storici già a partire dal 1273. Nell'originaria chiesa parrocchiale, che si distingueva per una tradizione di grandi predicatori, esercitarono il loro ufficio Jan Milíč da Kroměříž, Matěj da Janov ed altri esponenti dell'hussitismo e della riforma.

La facciata della chiesa era originariamente rivolta verso la piccola piazza chiamata "mercato dei polli" ed era circondata da edifici, demoliti col passare del tempo, quindi la sua attuale collocazione nella piazza della Città Vecchia (in ceco Staroměstské náměstí) influenza negativamente l'effetto visivo finale, dato che la struttura non era stata progettata per una visione a lunga distanza.

Kilián Ignác Dienzenhofer, dovendo reagire allo spazio ristretto che aveva a disposizione, concepì la chiesa come il corpo centrale allungato di una pianta a croce, sormontato da una cupola poggiante su un tamburo ottagonale. La Chiesa di San Nicola è una delle sue migliori realizzazioni e lo spazio interno dell'edificio, creato in modo complesso con uno strano gioco di luci e una pittoresca plasticità, rappresenta uno dei più suggestivi interni sacri praghesi.

Statua di San Michele in San Nicola della Città Vecchia.

Cristo Pantocratore in San Nicola della Città Vecchia.

Crocifisso ligneo in San Nicola della Città Vecchia.

Pulpito in San Nicola della Città Vecchia.


Vista interna in San Nicola della Città Vecchia.

Il grande lampadario in San Nicola della Città Vecchia.

FacciataSan Nicola della Città Vecchia.

Monumento a Jan Hus visto dalla Chiesa di San Nicola della Città Vecchia.

Arrivo in Piazza Municipio con vista posteriore torre dell'Orologio.

Piazza Municipio con vista Chiesa San Nicola della Città Vecchia.

Galleria Nazionale di Palazzo di Praga Kinsky


Monumento a Jan Hus di giorno

Madonna con Bambino in Piazza Municipio.

Bandiera arcobaleno su Torre in Piazza del Municipio.

Quadrante Orologio Astronomico.

Quadrante laterale Torre dell'Orologio, magari molto usato ma poco ricordato. 

Monumento a Jan Hus di giorno

Ritornando alla città ebraica.

Edificio Art Decò nel quartiere ebraico

Edificio Art Nouveau nel quartiere ebraico

Torre del Municipio nel quartiere ebraico. Il quadrante il alfabeto ebraico e le lancette girano al contrario come la loro scrittura, rispetto alla nostra.

Edificio Art Decò nel quartiere ebraico
Sempre a zonzo
Ingresso con ceramiche in via Parigi 

Viste dai ponti sulla Moldava

Metronomo al posto della statua di Stalin

Vista di Mala Strana dalla Moldova con le guglie di San Vito che svettano.

Vista di dalla Moldova


giovedì 31 ottobre 2024

Luci e vetrine "A zonzo per la tua città."

 


Un città ha le sue anime, possono anche cambiare nel corso della storia nei "particolari" esterni ed in qualche espansione di campo, ma il carattere rimane per sempre.

Bari la levantina, da sempre caratterizzata dallo spirito di scambio, commercio, accoglienza.

Ovviamente Bari dei colori a seconda del succedersi delle ore.

Non seguo uno schema di successione temporale, né topografica, ma di emozioni.

Gaber prima de "Il Signor G" nel 1969 tesse una storia che racconta bene anche un'ansia di progresso, di sviluppo. Prima di raccontare anche tutte le contraddizioni ed il malessere che viene dall'ansia di sviluppo, progresso e benessere forzato.

La storia di Gaber, sopra accennata, si chiama "Com'è bella la città". Dal testo.

"Com'è bella la città

Com'è grande la cittàCom'è viva la cittàCom'è allegra la città
Piena di strade e di negoziE di vetrine piene di luceCon tanta gente che lavoraCon tanta gente che produce.
Con le réclames sempre più grandiCoi magazzini le scale mobiliCoi grattacieli sempre più altiE tante macchine sempre di piùSempre di più, sempre di più, sempre di più!"

Si può iniziare raccontando il tramonto.

Inizia tenue con la luce che rimane quasi esclusivamente sopra i tetti.


Poi diventa deciso stagliando un blu inteso nel cielo ed ogni dominante quasi aurea nelle strade.


Poi i toni diventano netti, scuri o chiari per l'illuminazione.


È tempo di passare alle vetrine all'anima di Bari, forse più di tante città.
Ho posto Palazzo Mincuzzi come copertina di questo racconto, perché racconta molto dello spirito della città, non troppo distante anche dalla monumentalità del Teatro Petruzzelli che, volgendo lo sguardo a sinistra rispetto a questa foto, fa da sfondo e traguardo. Sempre edificato per volontà di comericanti baresi e sempre in stile Liberty.

Storia

Il palazzo venne eretto tra il 1926 e il 1928 secondo il progetto dell'architetto Aldo Forcignanò e dell'ingegnere Gaetano Palmiotto su commissione della famiglia Mincuzzi, proprietaria degli omonimi grandi magazzini, per dare una nuova sede al commercio di famiglia. I lavori vennero realizzati dall’impresa costruttrice di Giuseppe Garibaldi e fratelli. Il palazzo venne fastosamente inaugurato il 28 ottobre del 1928 con la partecipazione delle principali autorità cittadine e di buona parte della cittadinanza. Il palazzo è divenuto in breve tempo l'icona della Bari commerciale.

Descrizione

Il Palazzo Mincuzzi è un tipico esempio di architettura commerciale di inizio XX secolo. La facciata è un coacervo di colonne, lesene bugnate, capitelli ionici e mascheroni tra i quali si sviluppano le molte finestre. Il fronte d'angolo culmina con un tamburo al quale si sovrappone un timpano triangolare, a sua volta sormontato da una cupola costolonata presentante oculi circolari culminante con un lanternino ed una sfera in ghisa dorata.

Gli interni, ricchi di decorazioni liberty, sono dominati da uno scalone monumentale che permette l'accesso ai piani superiori.
Ecco la foto nel suggestivo passaggio dal tramonto alla sera.
Palazzo Mincuzzi al tramonto.

Anche spoglie, le vetrine hanno fascino.
Vetrina destra all'ingresso del Palazzo Mincuzzi con venature di marmo, specchi ed ebano..

Riaccendiamo le luci sul confronto molto barese 
fra funzionalismo e liberty. Tutto il centro, e non solo, è pervaso dalla vicinanza spaziale fra i due stili. Ci ritornerò.
Vetrine sotto l'imponenza del palazzo funzionalista in Piazza San Ferdinando.

Quasi si intravede nella foto precedente il palazzo liberty ex Rinascente a 50 metri circa, costruiscono una unica visione.

Vetrine sotto il palazzo ex Rinascente, attualmente H&M.

Circa soli trecento metri per cambiare atmosfera, andare al lusso moderno nell'architettura anni '60 del '900.
Quanto segue è segno di una trasformazione profonda della città, ove c'erano le vetrine della libreria della casa editrice Laterza ora c'è l'emblema del lusso italiano.
Fortunatamente il selciato dinanzi ricorda la presenza della casa editrice, di cui rimane una libreria di dimensioni minori contigua su via Dante.

Vetrine del lusso ove, solo qualche anno fa, c'era il tempio della cultura della Libreria Laterza della casa editrice. 

Però non esiste solo il centro murattiano a dare carattere alla città ai nostri giorni.
Esistono villaggi detti centri commerciali, anche se a sera diventano un po' inquietanti e privi di vita.
Le luci sono le uniche testimonianza di presenza umana.

Il centro commerciale di Santa Caterina che si estende per una dimensione significativa rispetto a quartieri densamente popolosi.

Concludiamo con una certa allegria e rilassatezza.
Vetrine che si sono preparate da tempo alla data odierna e che sono un punto di riferimento per questa data 31 Ottobe.
Una vetrina della catena barese Macedonia, autentica calamita per giovanissimi in via Prospero Petroni.

Poi ci si può rilassare immersi nelle luci e nel comfort di una pasticceria che cerca di espandersi molto oltre la città.
Vedendo l'immagine sembra proprio allegra l'atmosfera cladamente illuminata.
Pasticceria in stile.







P

P


sabato 26 ottobre 2024

Praga, le immagini delle emozioni. Quarta parte: Praga le emozioni della città vecchia.

 



Altre emozioni dalla città vecchia.

Difficile descrivere con le parole le emozioni che riserva la città, basta aver la voglia di guardare dentro ed alzare lo sguardo per cogliere la bellezza.
Piazza del Municipio.

Colonna Mariana in Piazza del Municipio

Art Nouveau a Praga. Casa Štorch, con la pittura di San Venceslao da Mikoláš Aleš


Arrivando alla Piazza del Municio con vista della Torre.

Chiesa di Santa Maria di Tyn dalla Piazza

Chiesa di Santa Maria di Tyn dalla Piazza
E non poteva mancare.

Orologio Astronomico in Piazza del Municipio

Orologio Astronomico in Piazza del Municipio

Orologio Astronomico in Piazza del Municipio.
La solitudine per l'esser di lato, malgrado la più facile lettura.


La Chiesa di San Giacomo.


Da lontano, la sua facciata austera, le semplici finestre e la torre sparuta sembrano simboleggiare la caducità del nostro mondo e la vanità delle preoccupazioni umane. Tuttavia, entrando nella chiesa, al visitatore si apre un mondo completamente diverso e inaspettato – uno spazio sorprendentemente alto, inondato da colori e da luce soffusa, che rievoca l’atmosfera mistica delle chiese dell’Italia meridionale.

Legata all’ordine dei francescani, la chiesa minore di San Giacomo fu fondata alla fine del XIII secolo. Prima di tutto fu costruito il presbiterio che, con i suoi 30 metri di altezza, fa parte delle costruzioni più audaci del primo gotico a Praga. Nel corso del XIV secolo, una chiesa dalla triplice navata fu annessa al presbiterio. Durante le guerre hussite, la chiesa sfuggì alla distruzione e conservò, fino allla fine del XVII secolo, il suo originario aspetto gotico. Tutto cambiò però nel 1689, quando scoppiò a Praga il cosiddetto „incendio francese“, intenzionalmente provocato da agenti che lavoravano su ordine di Luigi XIV; esso danneggiò soprattutto la chiesa di San Giacomo. Durante l’incendio precipitarono il frontone principale e le volte, e il ricco mobilio della chiesa venne distrutto. Il restauro incominciò immediatamente dopo l’incendio e la nuova chiesa venne consacrata già nel 1702. L’aspetto attuale della chiesa deriva proprio da quel periodo, anche se l’altezza e la lunghezza senza precedenti dell’odierna basilica di San Giacomo evocano ancora l’edificio gotico originario.

La nuova chiesa deve la sua importanza soprattutto alla qualità dei suoi elementi ornamentali. Sopra i portali della chiesa vennero collocati degli splendidi bassorilievi– in un vortice di nuvole e di ali angeliche si librano dei santi, il cui sguardo vi attira naturalmente all’interno della chiesa. Qui troverete una serie di magnifici altari, anche se l’elemento più famoso è indubbiamente la lapide di Vratislav z Mitrovic, ornata dalle splendide statue di Ferdinand Maxmilián Brokoff.

Vale la pena di soffermarsi di fronte alla Pietà lignea.


Pietà lignea in San Giacomo

Particolare altare maggiore in San Giacomo

Cristo seduto in San Giacomo

Interno San Giacomo

Interno San Giacomo

Organo del 1705, composto da 4 manuali, 91 registri e 8277 canne,  in San Giacomo

Tomba del Conte Jan Vratislav di Mitrovice in San Giacomo
Altare Maggiore in San Giacomo

Basta un attimo a Praga per confondersi fra le epoche, gli stili.

Dal Funzionalismo

Palazzo della Banca Centrale Ceca in stile funzionalista.

All'Art Nouveau

Casa dell'Aquila Ceca. Art Nouveau in Parizska Ulice.

Ricordando, con allegria, gli omnibus a cavallo del '900

Per arrivare al Romanico.

Rotunda Nalezení sv. Kříže, Romanico XI Secolo

Ho visto un re

  A girar per la città vengono strane idee. Statue equestri, busti, colonne, monumenti in pietra. Vestigia per mostrar grandezza in Piazza U...