Visualizzazione post con etichetta Quartiere Murat. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Quartiere Murat. Mostra tutti i post

domenica 6 aprile 2025

La città grigia non in "bella" mostra Febbraio 2025

 


Facciamo il contrario dello stereotipo del turista che coglie cartoline.

Ricerchiamo forme sommerse da idee comuni della bellezza.

Così l'impalcatura per manutenzione sul noto e fotografatissimo Teatro Petruzzelli diventa l'elemento alieno da cogliere, da contrapporre alla bellezza del Liberty, ma che è lì presente, percepito e rimosso da bias che rimuovono l'indagine sulla realtà.

Propongo una carrellata di immagini rigorosamente in bianco e nero che pongono in risalto immagini reali che rimuoviamo dalla memoria, se non nella stereotipia del degrado.

Le foto sono state scattate sono nel febbraio 2025.

Invece sono luoghi del nostro paesaggio urbano, anche nei luoghi pregiati come il murattiano di Bari o il cuore dell'umbertino.

Il bianco e nero permette al lettore di elaborare qualsiasi immagine a "colori" della realtà e, magari, cogliere forme diverse.

Murat.





Japigia







Verso il cuore di Madonnella

Madonnella




San Pasquale




Marconi










martedì 10 dicembre 2024

Nostalgia della camera oscura. Bianco e Nero.


Era una magia passare ore ed ore in camera oscura cercando di realizzare un risultato ricorrendo agli effetti possibili, primo fra tutti la solarizzazione.

Gli effetti non erano mai predicibili, si cercava la doppia esposizione un po' fortuita che appagasse gli intenti.

Come questo elaborando un foto in un luogo assai poco battuto in Bari.

Ora sembra tutto più facile, basta un semplice software di post produzione e quella scelta di linee ed illuminazione può scaturire guardando in anticipo il risultato del cambiamento delle curve di traduzione della luce. Prima dello sviluppo e sempre aggiornabile.

Le nuove forme emergono come noi vogliamo, possiamo evocare fantasmi pagani in contrasto con immagini stilizzate sacre, immerse in un mondo di forme e luci diverse dalla normalità, ripropongo l'immagine di copertina.

Immagine colta da un mercato di oggetti antichi, più o meno.

Scheletri di forme in contrasto che scaturiscono nella natura immersa nel contesto urbano.

Forme in pieno centro.
Oppure la "solarizzazione" permette di far emergere scheletri di forme in contrasto dalle costruzioni umane.

Ex orgoglio della SIP-TELECOM, il grattacielo più alto di Bari nel luogo più alto di Bari, attualmente sede provvisoria della Procura.

Forme molto più morbide che danno l'idea del viaggio, del lasciare in una piovosa giornata estiva la città.

Forme che sembrano rappresentare ricordi e riflessioni di distacco.

Forme che sembrano far risaltare l'ignoto che può scaturire dal lavoro, con luci ingombranti grazie all'elaborazione.

Lavoro per trasformare in attuale vuoti storici nel contesto urbano.



Forme di luoghi intimi trasformate.


Contrasti che sorgono da un mondo che sarebbe banale, altrimenti.


Nel contrasto le persone sembrano diventare un elemento estraneo, riportato in un contesto che fa solo da sfondo, quasi fosse su tempi diversi.


Forme austere che, nei contrasti, mostrano tutta la loro eleganza.



L'elaborazione è un po' come cambiare occhi, superare quanto vediamo ad occhio nudo nel mirino (o nello schermo per taluni), per entrare in una realtà diversa costruita da noi.





 


sabato 30 novembre 2024

Bari città elegante, merita il bianco e nero.

 


Non avrà vestigia del passato in grande copia Bari, fino alle 3 Caravelle e lo sbarco di San Nicola era un borgo meno importante di Trani.
La storia più antica occorre cercarla con cura in ipogei e scavi, non certo per opere grandemente monumentali.
È famoso in tutto il mondo il romanico barese ma, malgrado gli interventi dell'architetto Domenico Antonio Vaccaro, abbiamo subito poi una subalternità alle altre grandi capitali del Sud, anche perché la "via della Seta" passava per Venezia e non per Bari.
Il punto di svolta avvenne con la venuta delle truppe napoleoniche, con l'arrivo di Gioacchino Murat che pose le premesse per lo sviluppo del nuovo quartiere che è divenuto il centro dell'anima commerciale di Bari.
Dal 1813 la città ha visto un impulso verso la modernità con una classe mercantile e commerciale che ha scelto l'adesione verso canoni estetici di eleganza, testimoniati anche dalla creazione co fondi privati di contenitori culturali di assoluto rilievo come il Teatro Petruzzelli ed i Teatro Margherita o pubblici come il Teatro Piccinni.
Iniziamo una visita che riporta particolari di queste scelte di eleganza.

Via Argiro angolo Corso Vittorio Emanuele II

L'ecclettismo fa un po' da padrone in Bari ma guardando con più attenzione le forme si scoprono linee elegantissime da "copertina" per questo post.

Particolare del palazzo mostrato prima, occorre uno sguardo attento.

L'anima è il commercio, dicevamo, con palazzi di pregio diverso.

Il moderno, l'antico e l'Art Nouveau del Palazzo della Rinascente (1925 progettato dall'architetto Rampazzini) visti da via Piccinni.

Il Palazzo della Rinascente visto con angolazione più tradizionale.


Le eleganti vetrine del Palazzo Mincuzzi, risposta di imprenditori locali al Palazzo Rinascente. Anche se il Palazzo è forse di forme troppo ricercate, la vetrina è una sintesi di eleganza, sopratutto se scevra dagli articoli dell'odierna multinazionale.

Vetrina all'ingresso di Palazzo Mincuzzi.

Torniamo alle normali abitazioni con strutture che fanno da cornice ai locali commerciali, basta cercarle con lo sguardo verso l'alto.

A Bari è possibile riscontrare tracce di stili diversi sempre eleganti.


Spostandosi appena dal murattiano si va nella sua propaggine di eleganza, l'umbertino.
Anche qui eleganza ed una certa armonia, stili vicini.
Di notte.


Palazzi che si affacciano su Largo Adua.

Ma l'eleganza dell'Umbertino è sublime.