A girar per la città vengono strane idee.
Statue equestri, busti, colonne, monumenti in pietra.
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Vestigia per mostrar grandezza in Piazza Umberto I |
Così vien su, in testa, un'assonanza.
"Ho visto un Re" (Enzo Iannacci).
"Dai dai, conta su
Ah beh, sì beh
Dai dai, conta su
Ah beh, sì beh
Dai dai, conta su
Ah beh, sì beh
Dai dai, conta su
Ah beh, sì beh
Ah beh, sì beh
Ho visto un re
Sa l'ha vist cus'e'?
Ha visto un re!
Ah beh, sì beh
Un re che piangeva seduto sulla sella
Piangeva tante lacrime
Ma tante che
Bagnava anche il cavallo
Povero re
E povero anche il cavallo
Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh
È l'imperatore che gli ha portato via
Un bel castello
Ohi che baloss!
Di trentadue che lui ce ne ha
Povero re
E povero anche il cavallo
Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh"
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Monumento equestre a Re Umberto I, nell'omonima piazza a Bari. |
Dice l'iscrizione "Meritarmi l'Amore del Popolo Sarà la mia Unica Ambizione".
Non ebbe successo, come dice la storia.
Anche per le dure repressioni di ogni moto popolare e le onorificenze conferite al generale Bava Beccaris per aver preso a cannonate i cittadini che protestavano per le condizioni di vita.
Invece le strade vedono molti incitamenti alle glorie militari.
E continuiamo.
"Ho visto un vesc
Sa l'ha vist cus'e'?
Ha visto un vescovo
Ah beh, sì beh
Anche lui, lui
Piangeva, faceva un gran baccano
Mordeva anche una mano
La mano di chi?
La mano del sacrestano
Povero vescovo
E povero anche il sacrista
Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh
Conta su, dai
È il cardinale che gli ha portato via
Un'abbazia
Oh poer crist
Di trentadue che lui ce ne ha
Povero vescovo
E povero anche il sacrista
Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh
Conta su"
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Quando l'assistenza ai diversabili era solo caritatevole. |
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Quando la Chiesa cercava di contrastare la presenza delle organizzazioni politiche del socialismo in Bari. |
Ho visto un ric
Sa l'ha vist cus'e'?
Ha visto un ricco!
Un sciur!
Sì, ah beh, sì beh
Ah beh, sì beh
Il tapino lacrimava su un calice di vino
Ed ogni go, ed ogni goccia andava
Deren't al vin?
Sì, che tutto l'annacquava!
Pover tapin
E povero anche il vin
Sì beh, ah beh, sì beh, ah beh
Dai conta su
Il vescovo, il re, l'imperatore
L'han mezzo rovinato
Gli han portato via
Tre case e un caseggiato
Di trentadue che lui ce ne ha
Pover tapin
E povero anche il vin
Sì beh, ah beh, sì beh
Dai conta su
Dai, dai conta su
Ah beh
Dai conta su
Sì sì
Dai conta su, dai
Ho vist un villan
Sa l'ha vist cus'e'?
Un contadino!
Ah beh, sì beh
Ah beh, sì beh
Il vescovo, il re, il ricco, l'imperatore
Perfino il cardinale
L'han mezzo rovinato
Gli han portato via
La casa, il cascinale
La mucca
Il violino
La scatola di kaki
La radio a transistor
I dischi di Little Tony
La moglie
E po', cus'è?
Un figlio militare
Ah beh, sì beh
Gli hanno ammazzato anche il maiale
Pover purscel
Nel senso del maiale
Sì beh, ah beh, sì beh
Ma lui no, lui non piangeva
Anzi ridacchiava
Ah! Ah! Ah!
Ma sa l'e', matt?
No
Il fatto è che noi villan
Noi villan
E sempre allegri bisogna stare
Che il nostro piangere fa male al re
Fa male al ricco e al cardinale
Diventan tristi se noi piangiam
E sempre allegri bisogna stare
Che il nostro piangere fa male al re
Fa male al ricco e al cardinale
Diventan tristi se noi piangiam
Ah beh
E così arriviamo al ricordo più laico, proprio della cultura che si andava ad affermare.
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Busto a Mazzini. |
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Nei pressi la testimonianza popolare verso la storia dei movimenti operai. |
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E l'omaggio alla scuola simbolo di unità della Nazione. |
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Armando Perotti, grande esempio di cultura pugliese con un occhio attento alle tradizioni.
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Per concludere ricordiamo uno degli episodi più tristi della storia barese e della voglia di riscatto dopo il ventennio.Furono trucidati 20 giovani con la speranza di libertà conquistata, i più giovani avevano 13 anni.
Il monumento in Piazza Umberto in giustapposizione alla statua del Re, che aveva fatto della repressione un tratto distintivo del suo regno.
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Monumento ai caduti della strage di Via Nicolò dell'Arca del 28 Luglio 1943, per mano fascista. |