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Cripta S. Emidio affresco medievale (XIII-XIV secolo) |
Quest'anno l'occasione estiva di viaggi ha portato ad Ascoli Piceno, autentica perla non abbastanza conosciuta densa di bellezza e storia.
Qui ebbe inizio la Guerra Sociale dei popoli italici soci di Roma contro la Repubblica per rivendicare la cittadinanza nel 90 a.C.
Durante la guerra furono coniate le prime monete con la scritta ITALIA.
È stato emozionante girare per la città per cogliere le immagini per me utili a raccontare questo splendido luogo, è costato, al solito, anche fatica e a voi rimane la fatica di leggere le 8 puntate che vi propongo.
Purtroppo non sono riuscito a visitare il Museo di Arte Contemporanea, lo farò alla prossima visita.
La prima puntata è dedicata alla Cattedrale di S. Emidio, il suo Battistero e la Fortezza Malatesta.
Inizio da qui perché è il punto simbolico di nascita della Ascoli umanista e rinascimentale a cavallo fra il Medioevo fino all'età Moderna.
Devo dire che le pubblicazioni in rete sulla città non sono molte ricche di fatti salienti.
Ad esempio mancano informazioni dettagliate sul ciclo di stupendi affreschi nella cripta del XIII-XIV secolo, malgrado il progetto di restauro iniziato nel febbraio 2019.
La copertina è dedicata ad una raffigurazione della Madonna col Bambino, di scuola trecentesca. L'intero ciclo decorativo è ascrivibile ad un periodo tra il XIII ed il XIV secolo.
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Madonna col Bambino XIII secolo. |
Poiché gli affreschi del XIII e XIV secolo sono stati spesso rimossi dalla collocazione originaria, sarebbe fondamentale dare diffusione della presenza di questo ciclo nella sua collocazione originaria.
Cerco di fare ammenda pubblicando il ciclo fin qui restaurato, sperando di darne opportuno risalto.
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Ciclo affreschi XIII-XIV secolo nella cripta. |
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Ciclo affreschi XIII-XIV secolo nella cripta. |
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Ciclo affreschi XIII-XIV secolo nella cripta. |
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Ciclo affreschi XIII-XIV secolo nella cripta. |
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Ciclo affreschi XIII-XIV secolo nella cripta. |
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Ciclo affreschi XIII-XIV secolo nella cripta. |
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Ciclo affreschi XIII-XIV secolo nella cripta. |
Passiamo ora alla tomba del santo sovrastata dal Battesimo di Polisia, realizzato da Lazzaro Giosafatti nel XVIII secolo, ripresi sia nella plasticità del bianco e nero, sia nel trionfo cromatico del XVIII secolo.
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Battesimo di Polisia, cripta di S. Emidio |
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Battesimo di Polisia, cripta di S. Emidio |
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Battesimo di Polisia, cripta di S. Emidio |
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Battesimo di Polisia, cripta di S. Emidio |
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Battesimo di Polisia, cripta di S. Emidio |
Continuiamo con le altre immagini della Cripta.
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Ingresso ai cunicoli che attraversavano il sottosuolo della città. |
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Immagine di una volta della Cripta |
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Statua di San Biagio |
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Veduta della Cripta nei colori |
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Veduta plastica della Cripta in bianco e nero |
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Il singolare monumento funerario di Costanzo Malaspina. |
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Una delle volte a crociera affrescate della Cripta |
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Vista dell'interno della Cripta |
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Altro ingresso ai cunicoli nei colori |
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Altro ingresso dei cunicoli in bianco e nero |
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Nicchia a destra dell'uscita della Cripta con il prezioso braccio reliquiario di Sant'Emidio realizzato dal 1482 dell'orafo ascolano Pietro Vannini, l'opera è oggetto di grande devozione popolare. |
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Presepe di fattura napoletana copia in miniatura, realizzata da Dario Di Flavio, dell'affresco recentemente scoperto nella Cripta di Sant'Emidio durante i lavori di restauro. |
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Presepe di fattura napoletana copia in miniatura, realizzata da Dario Di Flavio, dell'affresco recentemente scoperto nella Cripta di Sant'Emidio durante i lavori di restauro. |
Usciamo dalla Cripta per ammirare il corpo della Cattedrale.
L'opera per me più affascinante è il crocifisso dell'omonima cappella del XV secolo di scuola marchigiana.
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Crocifisso dipinto nella Cappella |
Altra opera di grande fama è il polittico realizzato nel 1473 dal pittore veneto Carlo Crivelli.
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Polittico di Carlo Crivelli 1473 |
Concludo la visita con vista nei colori ed in bianco e nero, per evocare plasticità e senso spirituale, degli interni del Duomo.
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Vista nei colori della navata centrale verso l'altare maggiore. |
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Volte dipinte della navata centrale |
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Vista in bianco e nero della navata centrale verso l'altare maggiore. |
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Particolare di una finestra in bianco e nero per evidenziare lo spirito dello stile romanico del primo impianto, prima del rifacimento gotico-rinascimentale della facciata nel XVI secolo. |
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Particolare di una finestra nei colori per evidenziare il cambiamento di prospettiva in stile gotico-rinascimentale. |
Usciamo ora dal Duomo per andare al Battistero.
La struttura di base quadrata, a cui si sovrappone il tiburio ottagonale, nasce da una struttura pagana.
Iniziamo dalle immagini in bianco e nero che pongono in risalto lo stile romanico.
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Piscina datata V-VI secolo, riscoperta nel 1839, ed utilizzata per il battesimo per immersione vista dall'ingresso. |
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Fonte battesimale risalente al XIV-XV secolo. |
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Falso trono episcopale risalente, probabilmente, ad età longobarda. |
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Volta ottagonale del tiburio. |
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Simbolo probabilmente precristiano a simboleggiare la donna e la fertilità |
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Raffigurazione di un Santo Vescovo, probabilmente Sant'Emidio. |
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Fonte battesimale, risalente al XIV-XV secolo, visto nell'interezza della sua nicchia. |
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Piscina datata V-VI secolo, riscoperta nel 1839, ed utilizzata per il battesimo per immersione vista verso l'ingresso che fronteggia il Duomo. In questo modo si evidenziano i pilastrini "sopravvissuti" che sorreggevano l'antica balaustra. |
Molto belle le raffigurazioni pittoriche all'interno del Battistero.
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Affresco "strappato" del XV secolo attribuito a Pietro Grilli detto l'Alemanno. |
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Venceslao Corrigioli - Battesimo di Cristo (XVI secolo). Ora posto sopra il falso trono episcopale. |
Passiamo ora alla Fortezza Malatesta.
Il Forte è stato stravolto dalla mostra di Antonio Marras "Vedere per credere. L'ombra di Cecco".
L'installazione "Le Orfanelle" si inserisce nel luogo dove esisteva la chiesa dodecagonale di Santa Maria del Lago, qui l'installazione evoca stalattiti e stalagmiti che evocano la grotta di Frasassi.
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L'installazione di Marras in bianco e nero evoca forse meglio l'ambiente in penombra della grotta. |
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L'istallazione nei colori caldi evoca lo spirito che è sembrato resistere al rogo a cui fu condannato come eretico. |
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La volta nei colori caldi sovrasta l'installazione a rifletterne il dramma del rogo. |
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L'istallazione nei colori caldi evoca lo spirito che è sembrato resistere al rogo a cui fu condannato come eretico. |
Nella fortezza ci sono molti reperti di età longobarda.Di seguito le immagini di alcuni reperti.
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Motivo decorativo ad elici ruotanti. |
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Architrave figurata. |
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Reperto non indicato, servirebbe maggiore cura nelle esposizioni. |
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Reperto non indicato, servirebbe maggiore cura nelle esposizioni. |
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Lesena |