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venerdì 6 giugno 2025

Sera, dalla quiete al movimento.

Si spera sempre che qualcuno ricordi i versi di grandi poeti.

Spero qualcuno ricordi quelli stranoti di Foscolo sulla sera, che porta quiete (facendo gli scongiuri, fino a quella eterna e fatale).

O Quasimodo che la figura come succedanea al giorno che si spegne troppo rapidamente.

Molti immaginano la sera come momento di agognata tranquillità e riposo, come suggerisce il ritmo quotidiano della natura.

Molto prima che in altri aspetti, l'uomo ha completamente mutato il senso della sera grazie alla luce artificiale, con cui ha stravolto tutto il suo ecosistema.

Abbiamo guadagnato ore di vita, di veglia e la loro qualità, ma abbiamo trasformato il nostro sentire profondo.

Così questa passeggiata parte da uno sguardo alla finestra e continua con immagini della sera come la intendevamo come riflessione e solitudine per giungere alla sera come conquista di vita allegra e rumorosa, forse perdendo la riflessione ma facendosi trasportare verso un impiego più gestito dall'economia.

La sera come quiete.




 


















La sera come prosecuzione dell'attività del giorno.








La scelta è fra una sera come prosecuzione della vita attiva del giorno ed una sera in cui si parla a bassa voce per recuperare quiete e riposo.

martedì 6 maggio 2025

Una giornata particolare.


22 Aprile 2025.
Ero a Roma per prepararmi all'inaugurazione di una collettiva a cui sto partecipando "Mostra internazionale di Fotografia - 26 Aprile - Dantebus Margutta!".

Qui il video della inaugurazione: https://youtu.be/dC15V76_yuI?si=1JDER_F3SVM6e9Jc

La morte di Papa Francesco il 21 Aprile ha colpito profondamente tutti, compreso me seppure non credente.
Così ho deciso di testimoniare con la mia macchina fotografica quanto stava avvenendo.

Di seguito il racconto in foto e parole di quello che ho colto.

22 Aprile 2025 Piazza San Pietro.

Nel crepuscolo inoltrato le statue dei santi accompagnano i sentimenti delle persone presenti.



Roma 22 Aprile 2025. Luce rivelatrice.



22 Aprile 2025. Solitudine nel colonnato del Bernini.

venerdì 2 maggio 2025

Noi guardiamo la storia, non la storia noi. Fra Roma e Bari

 


Noi guardiamo la storia, non è la storia che guarda noi.

È retorico affermare che la storia ci guarda, un modo per fare apologia di una visione del mondo.

Mentre dobbiamo imparare dalla storia, senza subire supposti giudizi.

Le colonne dimostrano lo slancio verso l'alto della grandezza del passato, i reperti archeologici mostrano le costruzioni, la cultura, i significati.

Così mostro alcune passeggiate fra Roma e Bari, nelle aree del Teatro Marcello, del Portico di Ottavia adiacenti il ghetto, l'Area Sacra di Torre Argentina e del nucleo più antico di Bari in Piazza San Pietro e dei resti della chiesa del XII secolo.

Iniziamo dall'area del Portico di Ottavia e del Teatro Marcello a Roma.


 














Continuiamo con l'Area di Torre Argentina, con la storia annegata nei tempi moderni.







Immancabile

Facciamo un salto di 400 km ed oltre 1.000 anni, arriviamo al XII secolo a Bari. 
Piazza San Pietro l'insediamento più antico della città su cui fu costruita la Chiesa nell'XII secolo di cui rimangono pochi resti.
Sembrano paesaggi urbani simili ma il tempo mostra, anche nella pavimentazione, il suo essere trascorso.