Visualizzazione post con etichetta Quartiere San Pasquale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Quartiere San Pasquale. Mostra tutti i post

martedì 15 aprile 2025

Come promesso, ritorno a San Pasquale.


 Se il precedente post ha messo in evidenza le parti quasi in contraddizione fra loro della parte più vicina al centro città del quartiere, qui evidenzierò contrasti ancora più evidenti della parte più a sud.

La copertina ritrae la chiesetta rurale che ha dato il nome al quartiere, testimonianza di una urbanizzazione nata intorno a residenze di campagna storiche e la storia più antica di Bari, che dimostrerò assai colpevolmente dimenticata.

L'invasione dell'antico tessuto rurale è evidente.
Qui su Via della Costituente.






Poi si può proseguire per via Alberotanza, dove i resti bucolici si alternano a degrado e strutture militari grigie.






E veniamo ai "fattacci".
Tornando su via Fanelli si incontrano vecchie nobili dimore in degrado e qualcosa che descriverò subito.

Ora vi invito ad osservare bene questo cancello in degrado, perché dietro c'è una perla di storia trattata con assoluta noncuranza.

Si tratta di un menhir del neolitico, perché qui ci sono gli insediamenti più antichi del territorio di Bari favoriti dall'acqua presente nelle lame.
Ora la vista è occlusa da orribili lamierati.

Tornando si ritrovano i segni di un passato signorile, elegante ed immerso nella natura.
Iniziando dalla chiesetta di San Pasquale fatta erigere dall'Arcivescovo Vaccaro e che dà il nome al quartiere.
Purtroppo pochissimi la conoscono.






Ritorniamo alle contraddizioni date dall'adiacenza della modernità.







Si ritorna al grigio delle caserme e degli opifici.



Tralascio l'irriconoscibile villaggio armeno per giungere dapprima a parti popolari ma con iconografia significativa e poi proseguire dove di nuovo ci sono resti di residenze e parti significative delle aree verdi che hanno resistito, in contrasto con edifici ultra moderni.









Forse è didascalico il fungo presente nel Politecnico, perché in questo le differenze sono nate come funghi.

Si conclude qui la passeggiata fra epoche e luoghi tanto diversi ma assiepati.

domenica 6 aprile 2025

La città grigia non in "bella" mostra Febbraio 2025

 


Facciamo il contrario dello stereotipo del turista che coglie cartoline.

Ricerchiamo forme sommerse da idee comuni della bellezza.

Così l'impalcatura per manutenzione sul noto e fotografatissimo Teatro Petruzzelli diventa l'elemento alieno da cogliere, da contrapporre alla bellezza del Liberty, ma che è lì presente, percepito e rimosso da bias che rimuovono l'indagine sulla realtà.

Propongo una carrellata di immagini rigorosamente in bianco e nero che pongono in risalto immagini reali che rimuoviamo dalla memoria, se non nella stereotipia del degrado.

Le foto sono state scattate sono nel febbraio 2025.

Invece sono luoghi del nostro paesaggio urbano, anche nei luoghi pregiati come il murattiano di Bari o il cuore dell'umbertino.

Il bianco e nero permette al lettore di elaborare qualsiasi immagine a "colori" della realtà e, magari, cogliere forme diverse.

Murat.





Japigia







Verso il cuore di Madonnella

Madonnella




San Pasquale




Marconi